Requiem per incastri. Parole sconnesse, scoscese, scomposte.

Di giorni ambrati e di cubi di rubik che non si finiscono mai.

Analogico/digitale.

Ci sarà un tempo fatto di caprifogli, dove si sperimenterà il noi e non si ammiccheranno sentimenti in perenne scadenza. Dove i fax simili di serenità a tempo determinato non ci faranno tremare. Ognuno per sè.

C’era una cosa che mi faceva sorridere: il tuo senso di spaesamento di fronte all’inevitabilità del “dopo”. Cosa succede dopo? e dopo? chi viene dopo? L’imminente senso di smarrimento per ciò che sarebbe stato solo in un momento postumo.

Nel fra-(t)tempo soggiorni nel disimpegno e ti meravigli di quello che passa e lascia. Il tempo. Arriva  e prende. Lo guardi stupito e assente come si guardavano i tram sul lungotevere nelle sere di fine settembre, quando il campo era sfuocato e per sbaglio, solo per sbaglio, lo scatto era poi splendido. “Non c’è obbiettivo se non c’è cuore”. Ripetevi.  Allorecchio, piano piano, ti dicevo che “non smette mica di passare, al limite sei tu che ti fermi”. Esattamente come stai facendo ora, maledendo i forse e giustificando il tutto con pregiatissime note a piè di pagina. Di default mi chiedi se hai sbagliato, e a fatica trattengo il timore dell’incomprensione che da sempre mi porto dietro e che ancora non so dove lasciare. Perchè inquina. Inquina e rovina tutto. Io questo lo so.

(Ci avevi mai pensato a quelle a fine capitolo? )

Ho smaltito rifiuti e rammendato discorsi. Ora sono io che mi fermo. Mi fermo senza voler aspettare.

Zenzero e cumino, lasciati li…..

15 risposte a “Analogico/digitale.

  1. mitedora 24 dicembre 2011 alle 17:21

    L’ho letto diverse volte ciò che hai scritto. Ritrovandomici sempre di più ad ogni lettura. “Scoscendo ” con te, tralasciando il tempo, cogliendo l’attimo degli attimi. Magari abbracciandoTi.

  2. Airbag 25 dicembre 2011 alle 17:21

    quel momento postumo frega spesso anche me.

  3. rideafa. 26 dicembre 2011 alle 17:21

    nina, ecco. io, per come non li capisco io certi discorsi, vorrei riuscire qualche volta, non sempre, ma qualche volta sì, a smaltire assieme ai rifiuti pure certi discorsi inconcludenti, o rabbiosi oppure verbosi, verbosi solo verbosi e invece si dovrebbe discutere pure coi silenzi e con il naso, odorarsi, per esempio. e non solo parlare. parlare, a dirsi còsa, a ricamarsi attorno alle labbra còsa, delle reti con cui incastrarsi, tra i denti e la lingua, e infilarci, negli spazi vuoti, veleno. delle volte.

    smaltire e differenziare i rifiuti e i discorsi, perché certi discorsi, pure certi discorsi, sono biodegradabili, si sciolgono. che magari allora sciolti o riciclati assumono una forma nuova. magari utile.

    dopo questo, nina, ecco, io vorrei pure che non tutti i discorsi lo fossero e che, anzi, io vorrei pure che si imparasse a differenziare il discorso da differenziare e smaltire da quello che no, quello che, invece, detto una volta vale sempre. come certe parole, o come certi voti d’amore.

  4. iggy 26 dicembre 2011 alle 17:21

    gli errori inquinano più del timore dell’incomporensione.
    questo lo so io.

  5. bahameen 27 dicembre 2011 alle 17:21

    un abbraccio immaginandoti dinnanzi ad un camino…

  6. ninA 29 dicembre 2011 alle 17:21

    Dora, in genere mi si dice “lo leggo diverse volte perché si capisce zero quel che hai scritto”
    Felice di sapere cosa è stranamente accaduto a te. Di scosceso ritrovarsi e di abbracci scambiati, ricordati. Grazie.

    Airbeg, è un momento bastardo. E la sua scontata saggezza del poi quanto fa incazzare, a volte. Spesse volte. Si.

    rieAfa, sei sempre tanta robba…robba che capisco sempre e che uno dice tanta poi magari nel tanta ci stanno anche cose non belle e invece no, sempre no.
    Ma lo sai che sta cosa dei discorsi biodegradabili io ne ho parlato fino all’inverosimile fino allo spaccamento di un capello in milioni di altri capelli dei miei poi che sono belli importanti, insomma e ne parlavo proprio la sera di natale con un mio amico di quelli che rimangono, che mi raccontava di quanto secondo lui potrebbe essere proficuo e bello vederli sciogliere e ancora vederli assumere forma nuova, da tutti compresa e fatta propria. Da lasciare, da non smaltire, da non buttare, mai.
    Quindi sare, per dire che io questo commento qua me lo salvo che è familiare. E lo penso tutto. I voti d’amore poi, quelli mica sono per tutti. Io per dire si. Modestamente e stupidamente forse sono capace di farne e rispettarne. Fino a sempre. Fino a sempre.

    Iggy, gli errori fanno male. Questo lo so io. Bacino.

    B. amica, il camino c’era, un abbraccio anche e tante lucine di parole dette per portarsele dietro quando mancano. Ti abbraccio anche io come sempre…

  7. rideafa. 29 dicembre 2011 alle 17:21

    sai ninA, oggi ho scoperto che mi hanno dato della cretina e della diversamente sensibile. forse è vero. dici che la prossima volta che scrivo le cose devo prima pensare se sono normalmente sensibili.

  8. ninA 30 dicembre 2011 alle 17:21

    ma sare, forse loro erano semplicemente diversamente pochini. Di quel pochino che manca. Infatti. pochino per dire, hai presente quando che ne so si parla di uno, uno a caso, e magari pensi che sia uno così..un po…poca robba ..insomma..
    ecco. Tanta robba. Poca robba. Questo è.
    Che se sei pocarobba come fai a capire chi è tantarobba? No, non si può. Quindi la spiegazione è la.
    Diversamente poca.
    tu, copiosamente tanta. Che è anche ua tautologia ma mica solo.
    Comunque li riconosci dagli angoli. Si..

  9. bahameen 31 dicembre 2011 alle 17:21

    sei incredibilmente bella… auguri tesò

  10. ninA 4 gennaio 2012 alle 17:21

    picola amica mia dolce…mi manchii

  11. bahameen 5 gennaio 2012 alle 17:21

    anche tu…
    p.s sto da schifo.

  12. FrancesGlass 7 gennaio 2012 alle 17:21

    Anch’io sono perseguitata dal timore dell’incomprensione, ecco perché nelle relazioni divento didascalica e, a volte, probabilmente, noiosa.

    (ho letto questo post con un pezzo inedito di un mio amico come sottofondo, avete scritto due cose che in modi diversi sembrano dire le stesse cose ed è bello vedere come la creatività crei fili e legami tra sconosciuti 🙂 )

  13. ninA 8 gennaio 2012 alle 17:21

    amica, respira, e fatti viva.
    Sto qui.

    FrancesG., già, la didascalicità…che poi, si dirà così? uh.
    Sono onorata tu mi abbia letta con un sottofondo inedito…, e che bello è pensare più a raganatele di legami fra chi si da un po di sollievo scrivendo cose, a volte, nel tentativo di capirne ancora altre…almeno a me capita così.
    🙂 Nina contenta

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