Requiem per incastri. Parole sconnesse, scoscese, scomposte.

Di giorni ambrati e di cubi di rubik che non si finiscono mai.

Teatralità.

Poi della noia mica sempre bisogna dirne male. Io per dire oggi ne dico gran bene. E a letto mi rotolerò giocosa fra le parole che non ho detto e quelle che non ho giustificato. Sai mica dove ho lasciato i margini?

(avrei da capire cose. Ma scritte su un vetro, mi risulta un po ostico. si.)

10 risposte a “Teatralità.

  1. FrancesGlass 10 marzo 2012 alle 17:21

    Personalmente, sarei capaca di scrivere un librone di 1500 pagine intitolato Elogio alla noia (così tanto per annoiare altri umani e trovare così nuovi adepti).
    Le cose scritte su un vetro…accontentati di intuirle 😉

  2. FrancesGlass 10 marzo 2012 alle 17:21

    capace non capaca…che orribile refuso!
    Oggi sono in tilt, pardon!

  3. ninA 11 marzo 2012 alle 17:21

    capaca mi piaceva Francesg..
    mi hai spezzato il cuore correggendo!!
    Se trovi nuovi adepti contattami. Sai n’do sto.

    le cose scritte sul vetro ho deciso sticazzi. Tanto non ne vale la pena…
    intuite va benissimo. Che infatti, ho intuito.

  4. mitedora 12 marzo 2012 alle 17:21

    È che tu metti in atto una trama ( tresca ) poetica. Un fuori scena intimo, scoperto. Un “ tu per tu “ che resta in sospensione tra il non detto ( profondamente appartenente al tuo restar segreta ) e la giocosità aperta che sa farti rotolare. Il poeta accenna, nella quotidianità, all’attimo misterioso e fertile che l’attraversa. Io sento che tu, qui, l’abbia fatto.

  5. urbanvelvets 12 marzo 2012 alle 17:21

    è da un po’ che non ti leggo, cara. Però ti penso sempre!!!
    Sei una vera poetessa!

  6. rideafa. 13 marzo 2012 alle 17:21

    nina, dammi il tiro chè ci passo a salutarti.
    (dammi il tiro è una còsa che ho imparato a bologna chè a bologna aprire il portone lo dicono così, e sul bottone apriportoncino ci è scritto su tìro. però quando lo dico qua a roma la giènte non è che mi ci guarda bene, anzi torvo, direi).

    quasi tornata. manco ancora un pò. ma quasi tornata.

  7. ninA 13 marzo 2012 alle 17:21

    gente ho mal di denti. Però ho uno smaltino bellissmo sulle unghiette.

    Non sono poetessa, avevo bevuto una boccia di rum per non ascoltare stronzate travestite da cose sagge e difficilissime.

    Dora, la tresca poetica è meravigliosa. Sono in ginocchio a ringraziare. Su un cuscinetto di vellluto blu e arancio. Ho anche acceso l’incenso, quello di sai babba, ovvio.

    urban. Non mi sfottere. Bastardello

    sare, le genti non capiscono. io però che ho sangue emiliano puro no solo approvo ma ringrazio. Per avermi detto sta cosina qua.
    Ho aperto tutto. Prima di entrare togliti le scarpe. C’ho sta mania, che ne so.

  8. parolesenzasuono 14 marzo 2012 alle 17:21

    ho sentito recentemente una cosa terribile sul fatto che alcuni bambini che osavano “non stare nei margini” nel dettato scolastico siano stati segnalati a psicologi di sostegno—

    certo, si inizia da piccoli ad omologare, a s-naturare gli individui, a farli sentire sbaglaiti se non fanno come la maggioranza fa—

    terribile, terribile—

    sopno fuori tema, forse sì, forse no, forse bù—

  9. ninA 18 marzo 2012 alle 17:21

    Qua centra sempre tutto quello che si scrive.
    Cose vere cose belle cose brutte cose finte cose sagge cose sciocche adorabili nonsense parole dette perchè si vuole proprio dire quelle intelligentate stronzate da finti intellettualoidi perle parole senza amore per ciò che si dice tutto.
    bu è simpatico. Si. E poi io per dire io credi di essere sbagiata da sempre. Per esempio non ho mai capito il perchè le donne, abbiano la mania di andare al cesso insieme. “vado al bagno. Vengo anche io!” ma perché?!?
    boh.

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